Il dibattito tra gli appassionati di tecnologia e dispositivi wearable è aperto da tempo: gli smartwatch sono davvero utili o sono soltanto uno sfizio anche abbastanza costoso?
La risposta a questa domanda, chiaramente, non può essere univoca. Non esistono, infatti, pareri oggettivi su una querelle come questa, gli smartwatch lovers decantano le skills dei loro dispositivi, chi è contro ne critica il costo e le funzioni che non fanno altro che replicare, a loro dire, quello dello smartphone.
Nel caso degli smartwatch e di chi fa attività sportiva – sia indoor che outdoor – è sicuramente così. C’è qualcuno che non ha guardato con estrema soddisfazione il proprio orologio intelligente - che segnava un piccolo record personale - non appena finita una corsa. O che, al termine di una salita impegnativa in bicicletta lo ha ringraziato perché senza quei preziosi dati su altimetria, battito cardiaco e chilometri percorsi, non sarebbe riuscito a portare a termine l’ascesa.
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Nel caso degli sportivi, quindi, la risposta è assolutamente positiva: lo smartwatch è un validissimo alleato delle performance e permette di registrare e condividere agevolmente con sé stessi e gli altri preziose informazioni sui percorsi, i dati biometrici e altri importanti parametri per chi si allena, senza dover utilizzare il ben più ingombrante (e scomodo) smartphone.
Chi lo utilizza, invece, nella vita di tutti i giorni – tra lavoro al tempo libero – sarà sicuramente agevolato, ad esempio, nella lettura delle notifiche di messaggistica e mail. Riuscire a controllare con un semplice sguardo all’orologio e capire se il bip che è appena arrivato debba essere “approfondito” cercando in tasca o nella borsa il cellulare o la risposta può essere posticipata può essere un argomento valido per spendere dei soldi per uno smartwatch? Qui la risposta è sicuramente troppo soggettiva per poter giudicare, si tratta di “piccoli piaceri” che regalano un po’ di comodità a tanti gesti quotidiani e – cosa non da poco – migliorano le performance della batteria dello smartphone.
Nulla di davvero indispensabile quindi, ma siamo sicuri di poterne fare ancora a meno?
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