Chi a indossato il primo Bikini? tu lo sai?
Per avere successo l'invenzione di Réard dovette superare le resistenze sociali di quel periodo. Provò a presentare il bikini per la prima volta in un evento di moda presso la Piscine Molitor di Parigi, ma nessuna modella fu disposta ad indossarlo. Fu così che si rivolse alla ballerina Micheline Bernardini.
Straordinaria bellissima!!
Era il 1946 quando venne lanciato sul mercato un capo d’abbigliamento tanto innovativo quanto scandaloso. Una vera ‘bomba anatomica’, così la definirono all’epoca, poiché il nuovo costume da bagno femminile andava a riscrivere la storia del due pezzi da spiaggia. Dal 1935 in poi, infatti, il costume aveva sempre accuratamente coperto l’ombelico delle donne.
Lous Réard la pensava diversamente: nella Parigi del 1946 il sarto francese lavorò sul modello già introdotto mesi prima da Jacques Heim, mettendo a punto il costume da bagno più piccolo al mondo. Così piccolo da non riuscire a trovare una modella che lo indossasse. La scelta finì col ricadere su una spogliarellista del Casino de Paris. Ecco Micheline Bernardini mentre indossa il primo costume della storia: seno in vista, slip simile ad una mutandina, una porzione di glutei scoperti e, soprattutto… Il temutissimo ombelico in vista!
Per il nuovo costume da bagno venne scelto un nome simbolico, che secondo Heim andava a sottolineare le sue dimensioni ridottissime(Atome – come un atomo) e secondo Réard avrebbe avuto effetti ‘esplosivi’ sulla moda e nella società… Proprio come le bombe che gli Stati Uniti lanciavano sull’atollo di Bikini nelle isole Marshall.
Sì, Louis Réard, il designer del bikini, ha contribuito in modo significativo a cambiare L'espressione "indossare la libertà" può essere interpretata in vari modi, ma in genere si riferisce al concetto di esprimere la propria libertà e autonomia attraverso le azioni e le scelte personali. Indossare la libertà potrebbe significare utilizzare il proprio diritto alla libertà di espressione per comunicare le proprie opinioni, idee e convinzioni senza restrizioni. Questo può riguardare la parola scritta, parlata o persino l'abbigliamento che scegliamo.
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